venerdì 10 febbraio 2012

Scappa o combatti




È la legge della natura scritta nel nostro codice genetico. Si tratta del meccanismo che ci ha consentito di sopravvivere e di evolverci. Di fronte al pericolo abbiamo due possibilità, combattere o scappare. Il nostro DNA è attrezzato per questo: l'adrenalina va in circolo, il cuore batte più forte e pompa più sangue, i muscoli si contraggono e la scelta è frutto dell'istinto e dell'esperienza.


I nostri antenati vivevano quotidianamente situazioni in cui applicare il fight or flight, scappa o combatti, e reagire nel modo giusto faceva la differenza tra soccombere o sopravvivere.


Oggi non viviamo più nella giungla per cui i nostri nemici non sono le bestie feroci o gli indigeni della tribù ostile, eppure, il meccanismo è rimasto intatto e spesso scatta anche nei confronti di quello che a prima vista non definiremmo come nemico.


Sarà per questo che siamo sempre più stressati e, nello stesso tempo, cerchiamo di combattere un po' tutto. Lottiamo contro i chili di troppo e contro le rughe, combattiamo il caldo e poi il freddo. Lottiamo contro l'automobilista che ci ha rubato il parcheggio o contro il vicino di casa che spara la musica a tutto volume. E poi contro il partner, la suocera, il capo, l'orologio, il tran tran quotidiano, il sistema. E l'elenco potrebbe essere infinito.


A un certo punto, il meccanismo Scappa o Combatti scatta anche quando non c'è bisogno e quando non ce ne accorgiamo. E questo è lo stress.


Il logorio della vita moderna, si diceva in una famosa pubblicità. Bisognerebbe sviluppare un nuovo modello di vita che ci consenta di rispettare i nostri ritmi, le nostre esigenze, i nostri spazi.


Siamo esseri umani non robot e ogni tanto prendiamoci cura di noi, concedendoci il meritato relax.




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