sabato 12 novembre 2011

Una proposta provocatoria: ora tutti a casa, non solo Berlusconi




Bene, ora che la caduta di Berlusconi è cosa compiuta, resta in piedi tutto il resto. L'intero circo si esibisce nella speranza di trovare una collocazione, sia nel governo che nell'opposizione. Tutto questo mi fa pensare che liberarci di Berlusconi sia una premessa necessaria ma non la soluzione dei problemi italiani.

Affidarci a Monti, significa solo affrontare l'emergenza. Me ne sono resa conto dinanzi all'ennesimo triste teatrino della puntata in prima serata di Porta a Porta ma anche allo speciale Ballarò.

Rosi Bindi, Ignazio La Russa, Angelino Alfano, Antonio di Pietro e tanti altri ... mentre l'Italia affonda stanno ancora ad azzuffarsi come in un pollaio. Che spettacolo indegno per un paese che si definisce civile! Ormai sono inespressivi, continuano a ripetere il loro copione finché dura.
Ci leccheremo le ferite di tutto questo sfacelo morale, politico ed economico per moltissimo tempo prima di vedere i primi segni di guarigione.
Si tratterà di trovare un nuovo inizio, una nuova strada. Non si può sperare di riprendere con le solite sceneggiate, con gli stessi discorsi e, soprattutto, con gli stessi personaggi. E allora questo è quello che penso io, e sono sicura lo pensano milioni di italiani: Basta! Tutti a casa.
Facciamo qualcosa affinché certi personaggi che nulla hanno da dire e da fare si presentino di nuovo alle prossime elezioni con la solita faccia tosta da iprocriti a fare promesse che non potranno mai mantenere.
La politica deve tornare ad essere una missione e non una professione.
Basta! Andate via tutti, vogliamo vedere facce pulite e facce nuove!
Non posso credere che l'affermarsi e il perdurare del berlusconismo sia stato dovuto alla forza di Berlusconi ma che la debolezza di un'opposizione unita e compatta abbia reso possibile la sua permanenza al governo per tanto tempo, facendoci perdere credibilità ed onore per non parlare dei danni.
A questo punto è necessario ripetere l'appello alla società civile, torniamo ad occupare i posti del confronto, del dialogo e del dissenso e prendiamo le redini del nostro futuro.
Largo ai giovani, senza pregiudizi. Chi pensa di aver qualcosa da dire e di proporre ideali, strade si faccia avanti, non tema. Chi ha occupato per anni le sedie del potere si faccia da parte e se ritiene di poter fare ancora qualcosa, dia il suo sostegno, comportandosi da padre e consigliere.
Ma per favore, ora basta.

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