venerdì 4 novembre 2011

Il sogno, messaggio dell'inconscio o premonizione




L'altra notte mi rigiravo nel letto in preda ad un sogno angosciante: con la mia KA, vecchia ma fedele compagna su ruote, mi aggiravo per i vicoli di Napoli.
Nel sogno vedevo strade sconosciute, strette e tortuose, difficili da percorrere perfino a piedi. All'improvviso una scalinata dove non ce l'avrei mai messa e mi rendevo conto dell'impossibilità di andare avanti o indietro. Un incubo, più che un sogno. Al risveglio non vi ho dato troppa importanza ed ho simbolizzato il tutto come il tentativo da parte dell'inconscio di trovare una strada giusta nell'intricato dedalo della vita.


I sogni sono un mistero. A volte sono lo specchio delle nostre paure. Un sogno ricorrente che non faccio volentieri, consiste nel dover fare una telefonata urgente ma mi ritrovo con un telefono strano, con tasti tremuli o dalle forme insolite e che, ovviamente, rende impossibile ogni chiamata.

Forse è il mio grande desiderio di comunicazione, mai pago, ad ispirare i sogni del telefono. Almeno così mi ha spiegato un amico che afferma di intendersene. In alcuni casi, il sogno si è rivelato una premonizione ma come tutti i sogni premonitori, la verifica può avvenire solo dopo che l'evento si è realizzato. Ricordo ancora il sogno che feci la notte precedente il terremoto in Irpinia del 23 novembre 1980. Fu un sogno terribile. Mi trovavo in un luogo dove tutte le case erano crollate e vedevo tante lapidi. Mi vengono i brividi, solo a pensarci.

Non sono mai riuscita a spiegarmelo se non accettando l'ipotesi che durante il sonno, una parte del nostro essere è in grado di superare i confini dello spazio e del tempo e vivere cose non ancora vissute.

In genere, i miei sogni sono tranquilli anche se spesso sono molto evocativi. Non mancano i grandi riferimenti agli archetipi più radicati come il volo dell'aquila, il mare, il volo.


Certo i sogni dell'auto o del telefono sono figli del nostro tempo e chissà cosa sognavano le persone nel passato quando questi strumenti non erano ancora stati inventati.




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